Durante la notte, quando sulle Pale di San Martino di Castrozza calano le ombre, nel buio dell’oscurità spunta un lumicino. Ben visibile da ogni angolo della vallata, questo puntino giallo sembra quasi una stella ma una stella non è.
Sono le luci del Rifugio Velo della Madonna che a 2358 metri di altezza sul livello del mare ci tiene compagnia nelle ore più buie.
Sarà anche per questo motivo che l’escursione al Velo della Madonna è una delle più note in questa parte di Dolomiti.
Altra caratteristica di questa escursione è la diversità dei paesaggi che lo compongono. Partendo dal centro abitato di San Martino di Castrozza faremo una prima parte del percorso tra i boschi, poi gli alberi lasceranno spazio alle pietraie e infine a vere e proprie pareti rocciose.
Ci sono diversi modi di salire al Rifugio del Velo della Madonna e diversi punti di partenza. Si può partire dal parcheggio della Cabinovia Colverde, dai Prati Col o dall’ex-Malga Civertaghe. Si può fare un percorso ad anello o un sentiero andata-ritorno, si possono fare vie ferrate o sentieri più e meno attrezzati.
Noi per questa escursione abbiamo scelto come punto di partenza proprio il parcheggio della Cabinovia Colverde per poi fare un percorso quasi ad anello. Nessuna ferrata, ma è previsto comunque più di un tratto di sentiero attrezzato con funi e staffe in metallo.
Dal centro di San Martino di Castrozza si raggiunge facilmente il parcheggio della Cabinovia Colverde. Da qui, nella parte destra del parcheggio si nota un sentiero risalire a bordo pista. Dopo pochi metri un palo segnavia indica un incrocio di sentieri e qui prendiamo quello di destra, il sentiero 702. Un largo sentiero adatto anche alle bike che prosegue nei boschi, allontanandosi dal centro abitato. Arrivati in zona Val di Roda e superato un ghiaione troviamo sulla sinistra un piccolo sentiero con l’indicazione per il Velo della Madonna, è l’inizio del sentiero 721.
Il sentiero 721, più ripido e stretto del precedente, sale presto di quota. Il paesaggio intorno a noi inizia a cambiare e la salita si fa più impegnativa ma non troppo.
Alcuni passaggi del 721 sono tra i più iconici e fotografati di questa escursione e delle intere Pale di San Martino. Infatti è proprio qui sul 721 che troviamo un primo, brevissimo, tratto di sentiero attrezzato con la fune reggimano metallica e con giusto 4 o 5 staffe dove mettere i piedi al fine di superare un passaggio particolarmente stretto a ridosso della montagna.
Continuando il sentiero 721 arriviamo al bivio con il 713, la direttissima che al ritorno ci riporterà a fondo valle in un tempo relativamente breve rispetto a quello impiegato nella prima parte dell’anello.
L’obiettivo della nostra escursione, però, è il rifugio del Velo. Quindi superiamo il bivio e proseguiamo per altri 50 minuti circa.
Attraversiamo prima un tratto attrezzato come il precedente ma questa volta un po’ più lungo. Non sono richieste imbracature o particolari competenze da alpinista ma occorre prestare attenzione e avere passo deciso per affrontare con sicurezza questo tratto esposto.
Superato questo passaggio più “movimentato” ci troviamo a dover affrontare un ultimo tratto che sale rapidamente a zig-zag prima di poter finalmente giungere sull’uscio del rifugio, ai piedi della parete verticale del Velo della Madonna.
Ci rifocilliamo bevendo qualcosa e mangiando un po’ di cioccolata ma il rifugio offre anche qualche pasto caldo.
Il sentiero per il ritorno a San Martino di Castrozza segue quello fatto all’andata fino al bivio con il sentiero 713. Da qui inizia una ripida discesa attraverso la Val de la Vecia fino ad incontrare il sentiero 724 che ci riporterà in zona Val di Roda dove riprendendo il 702 fatto all’andata ci accompagnerà fino ai piedi della Cabinovia Colverde, nostro punto di partenza.
Rientriamo a San Martino di Castrozza stanchi ma con il cuore pieno di soddisfazione per gli oltre 14 km fatti con un dislivello positivo di oltre 1.000 metri ed un’altitudine massima di 2.328 m s.l.m..